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Adolescenza ed educazione L’adolescenza
è una fase complessa e contraddittoria della vita di una persona e, se non
opportunamente guidata e sostenuta, può determinare nell’età adulta condotte
distorte, crisi di identità e varie forme di nevrosi. L’adolescente
è alla continua ricerca di un proprio equilibrio interiore, desidera
affrancarsi dal mondo degli adulti, si identifica nel gruppo ( o branco),
anela alla sconfinata libertà, cerca di emulare i propri “eroi” (oggi
personaggi del mondo dello sport o dello spettacolo..o peggio della cronaca
nera), “scopre” l’altro sesso, ma , al tempo stesso, si sente ancora bambino,
incerto, bisognoso di affetto, spesso disorientato e confuso. Queste
difficoltà, proprie del mondo adolescenziale, oggi sono purtroppo amplificate
ed esasperate da una società materialista ed utilitarista che esprime i suoi
valori “deboli” nel consumismo, nell’arrivismo, nel qualunquismo e
nell’omologazione di comportamenti, mode e tendenze, nell’aggressività fisica
e psicologica, vere forme di coercizione che condizionano il processo di
maturazione dell’adolescente, rendendolo più fragile ed insicuro. Non
è un caso che , fra gli adolescenti, si siano moltiplicati, da qualche anno,
i casi di depressione, di violenze di gruppo, di bullismo e di cyber
bullismo, di disadattamento scolastico e sociale, con conseguenze devastanti
sul piano dei rapporti interpersonali e della convivenza civile. In
un panorama così fosco e problematico la risposta non può che arrivare
dall’Educazione, intesa come processo di crescita, emancipazione e progresso
(per dirla con Mazzini) di una persona, come frutto di una forte intesa, un
patto tra Scuola-Famiglia e Società, un “triangolo” educativo “, più ampio e
concreto dei patti scolastici di corresponsabilità, su cui fondare un nuovo
“umanesimo”, ricco di autentici valori etici e morali. Non
è semplice realizzare, oggi, intese forti e durature, ma se gli interessati
(genitori, insegnanti, soggetti pubblici e privati che operano nel campo
educativo…)concordassero , magari in una dimensione comunale o
circoscrizionale, attraverso il coordinamento dell’Assessorato alle politiche
giovanili , strategie e comportamenti comuni nei confronti degli adolescenti,
a scuola, a casa , nei luoghi del tempo libero ( società sportive,
parrocchie, associazioni ecc.), si potrebbero determinare significativi
cambiamenti negli stili di vita dei giovani, a cominciare proprio
dall’esercizio della libertà di coscienza e del senso di responsabilità, veri
anticorpi contro i falsi miti della società odierna. Educare
alla tolleranza, al rispetto dell’altro , delle regole e delle leggi, alla
salvaguardia della salute e dell’ambiente, all’uso corretto degli strumenti
tecnologici…deve essere prerogativa di tutti gli educatori, così come la loro
volontà di dialogare costruttivamente con gli adolescenti e di “ascoltarli”
con attenzione, senza mai considerarli un “fastidio” o un fenomeno
incontrollabile. di Ascanio Luigi - Ufficio Scuola della Consociazione
Forlivese del PRI Roma, 30
settembre 2016 |
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